Friday, October 18, 2024

Vittorio Bachelet, 44 anni fa l’omicidio a La Sapienza di Roma: chi era e perché è stato ucciso- Corriere.it

Vittorio Bachelet (1926-1980) era un giurista molto apprezzato, un cattolico impegnato e un uomo mite circondato da grande rispetto. Non c’erano motivi per odiarlo.

Tuttavia, il 12 febbraio 1980 le Brigate Rosse lo uccisero a sangue freddo nei locali della facoltà di Scienze politiche dell’Università La Sapienza di Roma. Venne assassinato con sette colpi di pistola mentre conversava con la sua assistente, Rosy Bindi, destinata a diventare dirigente politica e ministra.

A sparare furono Anna Laura Braghetti, che era stata carceriera di Aldo Moro, e Bruno Seghetti, ex membro di Potere Operaio. Docente di diritto amministrativo, Bachelet aveva guidato l’Azione Cattolica per nove anni e era stato considerato molto vicino ad Aldo Moro, nonché membro laico del CSM.

Tali connessioni e ruoli lo resero un bersaglio per i terroristi delle Brigate Rosse, al di là delle sue caratteristiche personali. In quei tempi di solidarietà nazionale, con il coinvolgimento del Pci nell’area governativa, la sua mancanza di scorta lo rendeva un obiettivo più facile da eliminare.

Inoltre, incarnava la parte dello Stato impegnata a combattere le attività eversive e si collocava nel solco di Moro e della sua politica di dialogo a sinistra. Pertanto, nell’ottica spietata della lotta armata rivoluzionaria, veniva considerato necessario eliminarlo per fare terra bruciata intorno alle istituzioni borghesi.

Questo atto violento e irrazionale ha causato grandi lutti al nostro Paese. Tuttavia, durante il rito funebre, le parole di perdono pronunciate da Giovanni Bachelet, figlio del docente assassinato, hanno offerto un raggio di luce in quei tempi così bui.

Mentre la vittima viene ricordata come un uomo mite e rispettato, la sua morte ha evidenziato la folle presunzione di chi si riteneva autorizzato a versare il sangue altrui per imporre la propria visione ideologica. Era iscritto alla Democrazia Cristiana e a lui verrà intitolato il Palazzo dei Marescialli.

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