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Parlare con gli artisti al Festival di Sanremo sembra che nessuno abbia pianificato la partecipazione. “E invece io mi sono svegliato una mattina e mi sono detto: ‘Ho voglia di andare a Sanremo'”, afferma Gazzelle, il cui vero nome è Flavio Pardini, cantautore della nidiata indie di metà anni Dieci che è arrivato a riempire i palazzetti e a suonare all’Olimpico nella sua Roma. Il Festival gli permette di conciliare questo con le esigenze della sua carriera.
E non è colpa degli occhiali da sole che non mollerà nemmeno nelle cinque serate. “A volte parlando con qualcuno capisco che conosce le mie canzoni ma non il mio volto. Bene, voglio chiarire chi sono e anche chi non sono. Come pronunciano il mio nome alla francese; alcuni dicono i Gazzelle, come se fossimo una band.”
Non teme il palco dell’Ariston. “Visto che Biagio Antonacci mi ha augurato ‘pace, che vale più della vittoria’, forse sono più sereno di quanto dovrei. Non mi fa paura. Mi sono già misurato con me stesso.”
Il suo primo concerto? “Nel sotterraneo del pub di un mio amico. È stato il mio coming out musicale: tranne i miei genitori e un paio di amici nessuno sapeva che scrivessi canzoni. È stato uno dei momenti più belli della vita.
E ora vivo per rivivere quell’esperienza.” L’idea di felicità nelle sue canzoni si ferma molti metri prima di un ritmo latino e di un mojito da bere in spiaggia infilato fra le rime. “Scrivo a posteriori per raccontare drammi, disagi e malumori. Per ‘Tutto qui’ ho preso spunto da situazioni drammatiche e personali, anche se c’è una visione ottimista del futuro.”
Il testo parla di scappare da Roma Nord. “Racconta chi sono e da dove vengo, ma è anche un modo per dire che a volte sentiamo il bisogno di scappare dalla quotidianità. Ho fatto le scuole a Roma Nord anche se venivo da un po’ più lontano, quindi quella borghesia e quel benessere li ho vissuti da spettatore. Avevo amici normali, ma sono anche finito a casa di D’Alema per la festa di suo figlio…”
4 febbraio 2024 (modifica il 4 febbraio 2024 | 21:14) © RIPRODUZIONE RISERVATA