Daniele ha genitori separati e si sente solo, reagendo con rabbia. Ha anche una nonna (paterna) che vive a Bagnoli e sta per morire.
Questo scenario è una miscela di perdigiorno, pippatori, schizzati millenaristi, emarginati e prostitute-schiave. Una didascalia afferma: “Le parole litigano con i pensieri”.
Daniele si trova senza soldi e accetta un incarico come pony express della droga. Il film sostiene che tutto inizia dalla famiglia, da genitori assenti e disperati, senza amore.
‘A muzzarell’ sembra essere un percorso di redenzione rispetto alla deregulation esistenziale e sentimentale, più simile a Cappuccetto Rosso che ad Alice nel paese delle meraviglie. “Daniele, guardati dal male, la vita è sporca”.
Ogni sequenza del film finisce con un fermo immagine, creando un tracciato di facce, tagli di luce, scorci: il lungomare della disillusione. Tutto questo è trasmetto attraverso il tocco di Diego Santangelo, che prima di tutto è un fotografo, artista e napoletano veracissimo, qui al debutto da regista nonché sceneggiatore con la figlia Naomi Sally Santangelo.
Daniele Aiello e Martina Varriale conservano i loro nomi di battesimo nella storia, sostenuti da un ricco cast napoletano comprendente Anna Palladino, Angela Solla, Pietro Juliano, Annamaria Marigliano, Francesco Verde, Elvira Pinto, Mariano Montesano, Justin Mauriello, Gennaro Cicale, Nicandro Del Barone.