Il ministro della Giustizia afferma che lo Stato fa il possibile per assistere i cittadini italiani detenuti all’estero, ma sottolinea la sovranità delle giurisdizioni straniere. Il caso specifico riguarda un cittadino italiano detenuto in Ungheria e il ministro afferma che l’intervento dello Stato italiano ha dei limiti invalicabili, rispettando la sovranità della giurisdizione straniera. Il ministro risponde a critiche riguardanti la richiesta di domiciliari per il cittadino italiano detenuto in Ungheria e sottolinea che l’unica azione possibile è assicurarsi che vengano rispettate le regole umanitarie ed europee sulla detenzione. Il ministro discute inoltre sulle misure coercitive per motivi di sicurezza o pericolo di fuga e esprime preoccupazione per la degradante condizione di detenzione in alcuni casi.
Infine, il ministro affronta questioni legislative riguardanti la giustizia e risponde a domande su altri cittadini italiani ricercati all’estero, sottolineando la sovranità delle giurisdizioni straniere. Il ministro nega che lo stop alla presentazione di un libro in carcere sia stato per motivi ideologici e si offre di ospitarlo in futuro nella forma adeguata.