NEW YORK – Il caos al Congresso ha raggiunto il suo apice ieri. I repubblicani, determinati ad opporsi al presidente Biden, non hanno però la maggioranza o l’unità sufficiente per far valere la propria linea, risultando in una paralisi.
Dopo aver ucciso l’accordo bipartisan sull’immigrazione negoziato al Senato, i repubblicani alla Camera hanno proposto senza successo di approvare soltanto gli aiuti per Israele e di mettere sotto impeachment il ministro di Biden responsabile dell’immigrazione, il segretario della Homeland Security Alejandro Mayorkas. I repubblicani hanno bloccato gli aiuti all’Ucraina, provocando l’accusa da parte di Biden su Trump.
La Camera dei rappresentanti ha detto chiaramente che non avrebbero mai approvato la proposta, mentre si attende che il Senato la bocci, dopo che alcuni sostenitori si sono ritirati. Intanto, i senatori Ted Cruz del Texas e Mike Lee dello Utah chiedono la testa di McConnell, e diversi colleghi hanno criticato il senatore dell’Oklahoma James Lankford.
I repubblicani hanno incassato due sconfitte: il tentativo di impeachment di Mayorkas è fallito, e la proposta di mandare aiuti solo a Israele non è passata. Questi eventi hanno portato a critiche interne al partito, con il presidente della Camera Mike Johnson che ha dato la colpa ai democratici, ma è stato criticato per cattivi calcoli nei voti.
La paralisi e la divisione evidenziano la difficile situazione politica attuale. L’incapacità di arrivare a un accordo su questioni cruciali ha generato tensioni e dissidi all’interno del Congresso, indebolendo ulteriormente la capacità di agire del governo.